Alec & Franz sono il duo di artisti Alec Boreham e Francesco Vitali.
Spazi architettonici fluttuanti è la loro esplorazione collaborativa dell’impatto dell’architettura sul benessere umano. Un apprezzamento condiviso per la storia e le storie racchiuse negli edifici è al centro del loro lavoro.
Intricate e dettagliate, ma allo stesso tempo leggere e astratte, le opere in grafite disegnate a mano di Alec non devono essere confuse con progetti architettonici; celebrano la bellezza individuale di monumenti iconici costruiti con mezzi manuali. Entrambi gli artisti credono che sia questa connessione umana che ci permette di riconoscere una città dai suoi punti di riferimento unici, costellazioni di cupole e guglie, minareti, evocando un senso di appartenenza che trascende il tempo e lo spazio.
Disegni opulenti, decostruiti e riassemblati, diventano monumenti autonomi che, staccati dal loro ambiente geografico, appaiono come astronavi che collegano il passato con il futuro. Il ruolo delle strutture architettoniche come luoghi di collegamento tra le varie fasi della vita è ulteriormente illustrato attraverso una serie di stampe colorate dedicate all’eredità della Regina Elisabetta II la cui silhouette iconica, come quella della Cattedrale di St Paul, sarà riconosciuta dai contemporanei e dalle generazioni future.
Il progetto è completato da un modellino in scala che illustra le sinergie tra discipline classiche e tecnologia moderna. Con un’esibizione del celebre tenore barocco Kieran White nell’opera La Musica e le ragioni dell’anima, allestita al Teatro dell’Opera di Cremona nel giugno 2023, l’installazione contiene ed è abbracciata Spazi architettonici fluttuanti.
La mostra coincide con il London Festival of Architecture. Ospitato da Bermondsey Project Space
Spazi architettonici fluttuanti si apre martedì 4 giugno e si chiude con un talk di artisti sabato 8 giugno.
“L’inferno dei vivi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che c’è già, l’inferno in cui viviamo ogni giorno, che formiamo stando insieme. Ci sono due modi per non soffrirne Il primo è facile per molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino a non vederlo più. Il secondo è rischioso e richiede attenzione: provare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, fare. durare e dargli spazio”
Italo Calvino
Meike Brunkhorst